VINCENZO SAMMARTANO – Nei prossimi decenni la crisi climatica ci metterà di fronte a nuove sfide. Una tra tutte, quella dell’ approvvigionamento idrico con stagioni sempre più secche.
Anche su questo aspetto si chiede alla politica di anticipare i tempi e di preparare il paese a gestire le future emergenze.
Si dovrebbe certamente diminuire lo spreco di acqua da parte degli utenti. Si dovrebbero ammodernare le reti idriche, diminuendo le perdite. Si dovrebbe raccogliere meglio l’acqua piovana, mettendo gli invasi in collegamento tra di loro. Si dovrebbe pensare ad attingere meno dai pozzi in modo da tenere stabile la falda e contrastare il fenomeno del cuneo salino. Si dovrebbe cominciare a pensare a come “ricaricare” le falde, aumentando l’esposizione del suolo e limitando asfalto e cemento. Si dovrebbe pensare di produrre acqua dolce con sistemi industriali.
Sicuramente ci si aspetta che la politica nazionale e regionale cominci seriamente a parlare dell’ approvvigionamento idrico, mettendo mano ad una riforma sui consorzi di bonifica che oggi più che mai è diventata indispensabile.
Bisogna seriamente pensare ad un piano nazionale delle risorse idriche in modo da mettere a sistema i troppi enti locali.
