
Oggi, dopo più di un anno, da quando un virus “maledetto” ha messo a soqquadro le nostre vite “normali e monotone” ci sentiamo indifesi e nudi senza armatura e rimaniamo così:
SOSPESI
Inermi sotto il cielo stellato
Pensieri lontani
Sfuggenti sul filo di lana
La tela si tesse
Ragnatele oscure
affollano la mente e offuscano l’anima
Sospesi
in quelle bolle sottili
di flebile speranza
Guardare la vita
come dietro uno schermo
Corre veloce fluida
verso il baratro dell’indefinito
Sospesi
Sognando il domani
