Conciliare lavoro e figlia è diventato un problema. E’ quanto emerso da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) sui dati dell’Ispettorato del lavoro dove è stato appurato che il 36% degli italiani è costretto a licenziarsi per le incompatibilità con il lavoro e le esigenze con i figli. Spesso i nonni non possono dare una mano; talvolta vivono in altre città e la mobilitazione risulta difficile, altre volte invece sono venuti a mancare. Una situazione che risulta quindi difficile da gestire con dei genitori a lavoro tutto il giorno in un paese come l’Italia che muta continuamente pelle, forme e dimensione.
Situazioni che spingono inevitabilmente un membro della famiglia a ridimensionare la propria attività lavorativa per monitorare la famiglia e supportare i figli. Nel 2018, infatti, sono oltre 49mila i genitori che hanno deciso di supportare i parenti (circa il 27%), per elevata incidenza dei costi di assistenza al neonato tra asilo nido e baby sisste (7%) o il mancato accoglimento dei figli all’asilo nido (2%).
La crescita dei figli, l’educazione e il lavoro rappresentano una bilancia che oscilla costantemente verso una ricerca di un equilibrio stabile che possa in qualche modo trasformarsi in un oscillatore perfetto e flessibile. Sono molti, infatti, i servizi di asili nido creati appositamente per i figli dei dipendenti; iniziative che strategicamente riescono a far conciliare i parametri professionali con quelli privati.