giovedì , 28 Settembre 2023

Torna a Marsala il Memorial “Piero Scardino”. La nostra intervista al figlio Vincenzo

Il prossimo 20 dicembre, a distanza di più di dieci anni dall’ultima manifestazione, il Teatro Comunale “Maestro Eliodoro Sollima” aprirà le sue porte alla Decima edizione del Memorial “Piero Scardino” – uno tra gli eventi più attesi a Marsala e in provincia di Trapani – per ricordare un grande musicista del territorio, scomparso nel 1994, che ha lasciato in eredità la sua grande passione, la creatività e sentimenti profondi e duraturi come l’amicizia, la generosità e l’ammirazione di tutti.

Ne abbiamo parlato con Vincenzo Scardino (il figlio maggiore, n.d.r.), che sulle orme del padre è diventato anch’egli musicista, oggi di professione, e che da questa edizione riceve il testimone da Gino De Vita, storico organizzatore del Memorial, ricoprendo la figura di Direttore Artistico e Regista.

Buongiorno Vincenzo, e grazie per questa intervista. Finalmente torna a Marsala, dopo oltre dieci anni, il Memorial “Piero Scardino” che questa volta ti vede impegnato in prima fila nell’organizzazione.

Grazie a voi. Sì, ho voluto ridare vita ad un evento che per troppi anni è mancato in città e in provincia, e che per me, questa volta, rappresenta anche una bella sfida. Ho deciso, infatti, di prendere in mano la direzione artistica e la regia e regalare uno spettacolo nuovo e totalmente gratuito. Ovviamente, lo scopo principale sarà ricordare mio padre ma in una veste nuova.

Cosa intendi per ‘veste nuova’?

Beh, sai, tutti ricordano mio padre come musicista, un virtuoso della chitarra, tra i più conosciuti e apprezzati sul territorio tra gli anni ’70 e gli anni ‘90, ma non molti conoscono le altre anime di Piero Scardino. Oltre alla passione per la musica ha sempre coltivato l’arte del disegno, raggiugendo livelli eccellenti e, cosa che in pochissimi sanno, si dilettava anche nello scrivere poesie. Ne ha lasciate 25, mai pubblicate, e di cui conservo il book originale.

Insomma, possiamo dire che Piero Scardino fosse un’artista a tutto tondo.

Esattamente. E proprio questa riflessione mi ha dato lo spunto per organizzare questo decimo Memorial da un nuovo punto di vista. Non solo musica ma anche il disegno e la poesia. Sarà infatti allestita una piccola mostra di suoi lavori e saranno lette alcune sue poesie.

Insomma, l’Arte a 360 gradi. Tutto racchiuso nella figura di mio padre che grazie a queste sue doti ha saputo coinvolgere moltissime persone nel segno dell’amicizia.

Amici che ancora oggi sono qui a testimoniarne il ricordo.

Sì. Infatti, grazie ai loro ricordi e ai loro racconti ho creato un puzzle di mio padre e ho capito quanto sia stato amato da tanta gente, oltre che per la sua arte, per la sua onestà e sincerità, che credo ancora oggi siano valori fondamentali.

E inoltre, ha saputo anche ispirare nuove generazioni di musicisti che non perdevano occasione per andare ad ascoltare la sua musica.

Come si diceva prendi in mano la direzione artistica ricevendo il testimone dal maestro Gino De Vita.

Gino è stato colui che insieme a mio zio (paterno, n.d.r.), responsabile dell’Associazione ‘Amici di Totò’ ha organizzato le precedenti nove edizioni. Grazie a lui si sono esibite moltissime band, anche giovani emergenti che hanno avuto un’occasione per esibirsi in un contesto molto ampio come quello del Memorial.

Le mie scelte a riguardo sono state differenti. In primis, perché ho avuto pochissimo tempo per organizzare l’evento e da ciò ne è conseguito che saremo al “Sollima” e non al Teatro Impero, come di consueto. Quindi una location più piccola, anche per la disponibilità di posti a sedere, e di cui mi scuso (sic).

Inoltre, ho deciso di invitare a suonare 10 band di amici che si sono subito resi disponibili nel darmi una mano ad organizzare. Mi ripeto, il valore dell’amicizia è importantissimo per me come lo è stato per Piero Scardino, e voglio che questo sia un messaggio da trasmettere con il Memorial.

E quali saranno gli ospiti?

Ci saranno Is a Band con Marisa Scardicchio, Francesco Giammartino e Abele Gallo, i Mastermind di Marco Zichitella e Ignazio Pumilia, gli Ethernit con i fratelli Antonio e Pierluigi Spanò, Valerio Plano e Giacomo D’Amico, con un tributo agli AC/DC, e ancora musicisti del calibro di Michele Pantaleo e Giacomo Bertuglia, gruppi storici come gli Asfodeli, Peppe La Commare, Gino De Vita con un suo progetto sul tango, Davide Valenti e Maurizio D’Aguanno, Alessandro Spanò, batterista storico di Piero Scardino, I Kinisia Blues Band con Gregorio Caimi, che sarà anche il fonico della serata, i 4 Spazi con, Giuliana Pantaleo e Gianluca Pantaleo, Dario Li Voti, Dario Silvia, quest’ultimi componenti della mia band con cui mi esibisco giornalmente.

Ospiti d’eccezione saranno Osvaldo Lo Iacono, chitarrista turnista di Amii Stewart, Antonella Ruggiero e di Daria Biancardi, nonché chitarrista della band Tinturia, e l’attore Giorgio Magnato che leggerà alcune poesie inedite di Piero Scardino.

E infine ci sarà uno stand della liutaia Anna Corona che esporrà i suoi strumenti.

Un evento composito con un cast di spessore che ti rende merito del lavoro che hai svolto. Ma, quali sono adesso i progetti per il futuro?

Sicuramente, vorrò iniziare a programmare e progettare il prossimo Memorial con largo anticipo. Perché ritengo che al prossimo evento debbano essere coinvolti i giovani.

I ragazzi di oggi probabilmente non hanno mai sentito parlare di mio padre e ovviamente non sanno chi sia. Ripartire da loro per mantenerne viva la memoria mi sembra la strada giusta da percorrere. Così come ritengo giusto che questa manifestazione si trasformi in un’occasione per promuovere giovani generazioni di musicisti o molto più semplicemente far capire il valore e la ricchezza della musica che a me ha dato moltissimo. Pertanto, non ti nascondo che sto pensando di realizzare anche un Festival in memoria di Piero Scardino.

Lo chiami spesso per nome e cognome. Perché?

(sorride)

Perché per me è stato e continua ad essere un idolo. Ho imparato a suonare ascoltando e suonando sui dischi di Jimi Hendrix, Stevie Ray Vaughan, e anche sulle registrazioni di Piero Scardino. Non ho avuto modo di conoscerlo bene ma sono cresciuto con lui ascoltando la sua musica.

Un’ultima domanda, un po’ “antipatica”. Vorresti maggior sostegno dalle Istituzioni comunali?

Vedi, ho avuto molto sostegno dai privati. Vorrei ringraziare, infatti, tutti gli sponsor che hanno voluto sostenere la manifestazione e che lo hanno fatto con grande generosità. Sicuramente, spero in un maggior sostegno da parte delle Istituzioni cittadine perché tra gli obiettivi c’è quello di riuscire a trasformare questa manifestazione in un evento ancora più importante, riuscendo magari a invitare artisti di livello internazionale.

A proposito di Vincenzo Di Bono

Laurea in Musicologia e beni musicali. Master in gestione, marketing e comunicazione delle aziende culturali. Esperienze professionali con importanti Istituzioni culturali.

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