
Dopo mesi di lockdown e spostamenti limitati all’interno del territorio, riparte la stagione estiva per gli italiani. Una fase che si preannuncia delicata, in cui rimangono le misure comportamentali indispensabili da rispettare, come il distanziamento sociale e il divieto di assembramento. Alberghi, strutture balneari e ristoranti, hanno riaperto le attività nel rispetto delle misure anti-Covid, riportando perennemente, sotto gli occhi del pubblico i cartelloni con messaggi che invitano i clienti a rispettare le misure comportamentali anticontagio.
La filiera del settore musicale/artistico, invece, si trova ancora in difficoltà; sono tante le iniziative rimandate a “data da destinare” o i progetti che invece non ripartiranno proprio. Tante le persone che sono rimaste a casa, dai tecnici delle luci ai macchinisti, dai fonici agli attrezzisti e così via. E’ un momento estremamente delicato per questa filiera, che in tempi recenti si è vista dire addio a storici locali in cui svolgeva a pieno regime la propria attività come il “Blueshouse” di Milano o il “Serraglio”. Nessuna luce si riaccenderà su quei palchi, nessuna stagione estiva ripartirà per i proprietari e nessuna ripartenza ci sarà dopo questi mesi di buio.
Tutto si è spento, improvvisamente, sotto gli occhi di un paese che si è ritrovato in ginocchio a causa di un virus invisibile che ha disseminato morti, da un giorno all’altro, dentro bare trasportate all’interno di camion militari. Un dolore lancinante che lentamente si era alleggerito con la voglia di ripartenza dopo il buio caustico della pandemia e del lockdown, destrutturato ancora una volta dalla consapevolezza che tutto questo aveva improvvisamente cambiato le sorti del paese, rimescolando le carte sul presente e il futuro.
Oggi la ripartenza degli italiani ha il sapore di una normalità che per mesi è stata cancellata da privazioni e rinunce. Saranno tantissimi a scegliere brevi vacanze vicino casa, riscoprendo prodotti gastronomici del territorio e visitando città d’arte. Non saranno tutti, però, ad avventurarsi tra le antiche mura delle città, i musei o gli eventi che si svilupperanno nelle città perché molti italiani sono ancora indecisi circa le vacanze; c’è infatti un numero di cittadini che tiene sempre l’occhio puntato sui 560.000 morti di covid a livello mondiale e per tale ragione preferisce trascorrere le vacanze a casa, tra quella sicurezza domestica che per due mesi ha rappresentato una fortezza.