
A Marsala c’è talmente tanta pace che manca proprio la pace. Una pace annunciata in pompa magna con grandi frasi e slogan d’effetto. Ma per parlare di pace bisogna soprattutto parlare di guerra e offrire spunti di riflessione su un momento storico in cui i temi centrali sono la guerra tra Russia e Ucraina, la minaccia nucleare di Putin, le reazioni mondiali, le conseguenze economiche, l’aumento della spesa pubblica, le famiglie in crisi, le aziende che rischiano la chiusura, quelle che già hanno chiuso, i rincari dell’energia elettrica e le possibili soluzioni. Nulla di tutto ciò però sembra emergere nitidamente da un calendario che offre invece al pubblico musica, semifinali nazionali di concorsi di musica e danza, fiaccolate e cibo.
L’Amministrazione comunale di Marsala, guidata dalla giunta Grillo, ha pensato bene di organizzare una serie di eventi che portano in alto il tema della pace, quasi come fosse una bandiera da sventolare in alto. “La pace si fa a tavola” recita uno degli eventi presenti nella seconda edizione de “Luci dal Mediterraneo”. Bhè, non c’è che dire, il Sindaco effettivamente è stato coerente. In questa seconda edizione, in cui il tema principale dovrebbe essere la pace, si mangerà, e pure tanto! L’amministrazione ha organizzato infatti laboratori di showcooking, dove praticamente ogni sera, ci saranno spettacoli con uno chef qualificato che si metterà in mostra e cucinerà dal vivo. Ci sarà anche una degustazione di Cous-Cous a 5 euro! Un vero e proprio percorso culinario per buona pace dei cittadini e soprattutto per buone forchette. Insomma, con spadellate in piazza e applausi da ogni angolo, dove i cittadini potranno sorseggiare buon vino, assaggiare ottimi piatti e se avranno voglia, tempo e forse spazio nella pancia, potranno pensare anche alla pace nel mondo.
C’è talmente tanta pace nell’aria che manca proprio la pace, mentre la guerra in Ucraina è in corso e nelle case degli italiani comincia a fare buio molto presto perché la bolletta della luce continua ad aumentare. Mentre a Marsala si tengono fiaccolate, il caro energia continua a mettendo in ginocchio tante aziende che non sono più in grado di assumere, perché non hanno le risorse da investire su nuovi dipendenti e l’instabilità finanziaria dovuta agli aumenti rappresenta un rischio d’impresa che per molti è insostenibile. Molte aziende sono costrette a frenare la produzione, anche in questo momento storico in cui su alcuni settori il mercato è favorevole. Tanti rischiano di abbassare la saracinesca per sempre, altri invece l’hanno già fatto perché non riescono a pagare le bollette che si sono quadruplicate. Troppo alte, insostenibili. Tanti negozi a Marsala hanno chiuso in questo periodo. Anche per le famiglie che vivono con un solo stipendio è difficile, perché devono stringere ancora di più la cinghia per arrivare a fine mese e si ritrovano improvvisamente con il prezzo delle materie prime schizzato alle stelle e una sola domanda in testa che rimbomba continuamente: “mangio o pago le bollette?”
Imprenditori, ristoratori, devono fronteggiare l’aumento dei prezzi, con la consapevolezza che rischiano di perdere clienti e di conseguenza anche l’attività. Resistono, a denti stretti, ma è difficile. Questa guerra in che Europa viene combattuta ormai a luci spente, con un consumo basso di elettricità, perché quella costa, e le bollette sono sempre più care. Forse qualcuno opterà veramente all’accensione delle fiaccole, ma non di certo per “fiaccolate della pace”. In molte città italiane –da Nord a Sud- si sono svolte le prime manifestazioni di protesta promosse da gruppi di lavoratori che, a causa dei rincari energetici, non possono più pagare le bollette. Molti di loro hanno acceso simbolicamente dei falò e hanno bruciato le bollette di luce e gas. E’ una guerra che arriva silenziosa nelle case degli italiani, suona come un boato nel momento in cui il postino citofona alla porta per consegnare le bollette. Costi triplicati, insostenibili, come accaduto alla cooperativa Colomba Bianca, in provincia di Trapani, che ha ricevuto una bolletta di 541 mila euro, o l’imprenditore marsalese Davide Bellitteri, titolare di diverse strutture ricettive, che ha ricevuto una bolletta di 83.324,71 euro. Tanta, troppa pace, per un mondo pieno di guerre in cui è dovere di tutti sensibilizzare i cittadini.
