
Non è semplice poter suonare a Marsala per un musicista come Carmelo Pipitone, co-fondatore dei Marta Sui Tubi, membro del supergruppo ORK e DUNK e attualmente in tour con il suo album solista. Non lo è mai stato. Ormai questa è una frase che rimbomba spesso tra musicisti, ammiratori e fan. Molto spesso ci sono i muri e i silenzi della burocrazia che non facilitano le cose. Ma poi arrivano gli amici di sempre che trovano la soluzione più consona e funzionale per mettere in moto un progetto in grado di conferire dignità alla musica, all’arte e all’artista. Un muro che riesce ad abbattere distanze, confini geografici e trasformare un concerto in un grande abbraccio collettivo tra vecchi e nuovi amici. Un bicchiere di vino rosso in mano e la gentilezza dei padroni di casa che hanno accolto tutti con affetto e garbo. Grazie a questa importante miscela di elementi, il concerto di Carmelo a Marsala si è potuto realizzare. Molti sono venuti anche da altre parti della Sicilia. Carmelo Pipitone, nel corso della sua esibizione, ha suonato brani dei Marta Sui Tubi, dei suoi due album e qualche cover, tra gli ulivi secolari, le luci soffuse, immerso in un giardino ricco di statue in marmo che osservano il tempo, con un passato che deve essere ancora interpretato dagli uomini. Quegli stessi uomini che camminano su quelle terre e che diventeranno testimoni di un nuovo presente.
Delay, armonie, voci distorte e poi feedback con rievocazioni orientali: un viaggio sonoro iniziato più di 20 anni fa, quando Carmelo ha riempito la propria valigia con i vestiti, sogni e speranze e da Marsala è partito alla volta di Bologna in cerca di fortuna, lasciando la sua città e i suoi affetti alle spalle. Ritornare a casa e abbracciarli è sempre come la prima volta. Come se il tempo non fosse mai cambiato, come se certi meccanismi fossero rimasti sempre uguali rispetto a quando si usciva la sera in motorino con gli amici, si faticava a comprare la prima chitarra o si provava in saletta in piena estate. “Un brano che ritorna a casa”, così Carmelo Pipitone ha introdotto “Gabriè”, brano dedicato ad un caro amico marsalese che non c’è più. Durante l’esecuzione, il pubblico era seduto sulle panchine in legno, in modo circolare, davanti a lui. Qualcuno è rimasto poggiato sugli alberi d’ulivo, con la testa che annegava dolcemente tra i pensieri. Al centro c’era un piccolo spazio vuoto e le chitarre limpide spezzavano il silenzio ma anche il rumore della mente. Era impossibile non immaginare che un tempo, forse, quello spazio vuoto al centro, lo avrebbe potuto colmare proprio lui, Gabriele, magari seduto per terra oppure in piedi ballando. Era difficile non immaginarlo con il suo cappellino nero, pantaloni larghi e la maglietta raffigurante l’immagine di qualche band straniera, mentre sorseggiava la sua birra con gli amici di sempre. Un ritorno a casa per Carmelo ma anche per la memoria di chi non c’è più, in un ricordo che è ancora più vivo che mai.