
I Musicanti di Gregorio Caimi e Milagro Acustico hanno portato in scena “Terra Madre” all’Auditorium Parco della Musica di Roma, nella Sala Petrassi. Un concerto intenso, ricco di emozioni e carico di sfumature oltre ogni confine musicale e territoriale. La formazione siciliana dei Musicanti ha iniziato il proprio viaggia verso Roma da Marsala, la ridente cittadina in provincia di Trapani bagnata dal mare e luogo di provenienza di quasi tutti i componenti. Ansia, tensione e paura nel dover affrontare questa nuova avventura ha rappresentato una costante in una prima fase di questo percorso; un mix di stati d’animo che trapelavano all’interno dello studio di registrazione di Gregorio poco prima della partenza, mentre il gruppo era intento a sistemare gli strumenti musicali nel furgone che li avrebbe portati in aeroporto. Il mondo sembrava davvero diverso quel giorno, anormale e ridimensionato se visto soltanto dagli occhi di quei passanti con il cappello in testa, il bastone in mano e gli occhiali da sole che quella mattina hanno varcato la soglia della propria casa per prendere un caffè al bar e hanno osservato casualmente quei musicisti carichi di valigie, strumenti, borsoni, pronti a conquistare la Capitale. E’ stato un viaggio sereno quello dei Musicanti, animato dalla voglia di varcare la soglia di Roma attraverso una musica che non conosce confini geografici e stilistici. Un percorso sonoro e culturale che affronta tematiche sulla contemporaneità, accentuando l’attenzione degli ascoltatori sui percorsi intimi dell’uomo che ci hanno raccontato il viaggio in mare verso la morte che diventa speranza di cambiamento subito dopo la tempesta. Il tragitto in macchina, in direzione aeroporto, era un bazar di racconti e aneddoti che riguardavano esperienze musicali ed emozioni condivise. Arrivati in aeroporto, i Musicanti hanno scaricato la strumentazione e, superati i controlli, sono saliti sul volo che li ha portati a Roma.

Il Grande Raccordo Anulare si proiettava davanti ai loro occhi come una valvola aortica che pompava sangue nelle varie arterie di una grande città che non cessa mai di vivere. La città eterna conserva al suo interno un tesoro inestimabile di storia, cultura e arte che racconta l’evoluzione di un impero inossidabile. L’evoluzione di una città eterna che ha regalato i natali ad imperatori, che è stato anche teatro di guerre, barbarie ma che si è sempre rialzata. Roma è bella, lo è ancora di più quando il sole tramonta, si spengono le luci e tutti vanno a dormire. E’ una città magica anche quando rimangono semi deserte, con gli alberi che graffiano il cielo e i muri in granito che rincorrono un varco ostruito dal tempo. Roma è anche il simbolo del tempo lontano raccontato attraverso i monumenti, i suoi municipi, le sue architetture, la musica che produce, gli odori e i sapori che fuoriescono dalle cucine dei ristoranti di Trastevere, Testaccio, Garbatella e quella spontaneità che l’ha fatta diventare una città eterna. Una sottile linea di confine che mette a fuoco lento le cucine delle osterie che amano ancora raccontare la storia di una città che ama raccontare e raccontarsi attraverso le sfumature e i colori di un passato che non è mai andato via. I Musicanti di Gregorio Caimi si sono incontrati a Roma con Milagro Acustico; formazione romana ricca di contaminazioni arabescanti. Terminati gli abbracci di rito, ricordi e ricordi vari, i due gruppi si sono ritrovati in una sala prove piena di graffiti, immagini colorate e fantastiche che trasformavano quelle pareti in un fantasia di colore. Due gruppi musicali diversi, con esperienze e storie diverse ma animati entrambi dallo spirito comune della condivisione e dell’uguaglianza che è riuscito ad abbattere ogni limite geografico, di genere e stilistico. La musica ha sempre unito, tutti, indistintamente dal genere e dalla provenienza geografica. E’ questa la grande lezione culturale, etica e morale che vuole lasciare questa grande esperienza musicale, in attesa che altre come questa possano ripetersi.