DOTT.SSA ANTONELLA D’ANGELO – Lo scorso 15 Gennaio presso il Centro Sociale di Sappusi, la nostra città ha potuto godere l’opportunità di ascoltare un uomo che ha fatto della sua vita un dono per gli ‘ultimi’, parlo di Don Luigi Ciotti: chi si occupa di tematiche sociali sa chi è.
Gli ultimi, la povertà, l’inclusione, la giustizia sociale sono da sempre ciò che ne ha fatto l’uomo-“prete da strada”. Fondatore nel 1965 del Gruppo Abele si è occupato di tossicodipendenza e di chi ne ha subito le conseguenze peggiori, l’Aids, così come vicino è stato anche alle donne vittime della prostituzione,e dei poveri. Rispetto della dignità per gli ammalati e le per le fragilità esistenziali sono stati i punti su cui ha basato progetti ed iniziative volti alla mediazione dei conflitti, alle tematiche della dipendenza attraverso lo studio delle sue nuove forme, di cooperazione allo sviluppo, soprattutto, concentrato in territorio africano e conle cooperative sociali per l’inserimento nel tessuto collettivo e lavorativo di persone dal passato segnato. Risultato ottenuto dalle attività culturali einformative che scaturiscono dal Centro studi Documentazione e Ricerche, della Casa editrice, ma anche da librerie e riviste.
Gruppo Abele, ma anche fondazione di Libera che nasce il 21 Marzo del 1995 come cartello di associazioni contro le mafie e che raccoglie fin da subito l’adesione di trecento associazioni, che hanno condiviso come con Don Ciotti, laconsapevolezza che opporsi alle mafie è un compito sia di carattere politico che sociale, che deve interessare l’intera società. Da Libera e con Libera nasce la confisca dei beni ai mafiosi da assegnare al sociale o è più corretto dire restituire a coloro a cui sono stati indebitamente sottratti.

Nella provincia di Trapani Libera ha il volto di un uomo che è quello di Salvatore Inguì, da sempre impegnato nel Territorio nel mettere la “periferia”, intesa in tutte le sue forme di marginalità, al “centro”. Ultima sua fatica la fondazione della Libera Orchestra Popolare in cui la diversità di colore, provenienza, religione, cultura ne sono punto di forza.
Afferma Don Ciotti tre sono i problemi che debbono farci riflettere nello scenario del nostro Pianeta: “il primo la caduta della democrazia in tanti Paesi del mondocon tutto quello che ne comporta; il secondo è la Terza Guerra Mondiale a pezzi nei trenta stati in cui oggi si lotta e il terzo problema è la catastrofe ecologica”. Occorre interrogarci e leggere ampiamente su come controbattere tutto ciò che può, secondo lui avvenire solo attraverso la civiltà e la legalità. Ascoltandolo si è compreso, dunque, comesolidarietà, e giustizia civile possono nascere in primis dal pensare non in funzione all’Io e ad una logica utilitaristica ma al Noi e quindi ad una logica e politica di equità e condivisione.
“Coltiviamo il futuro” è il suo motto e si sa che il futuro è speranza che per noi siciliani può venire dalla lotta da sempre contro la sopraffazione della libertà che nella nostra Terra ha, soprattutto, anzi un solo nome, MAFIA!
Presenti come MA.C. all’incontro l’intento è un futuro progetto con Libera Orchestra Popolare accolto e appoggiato favorevolmente da Salvatore Inguì e Don Luigi Ciotti.
Dott.ssa Antonella D’Angelo – antonelladangelopsi@gmail.com