Lo scorso 5 dicembre Fiorella Mannoia è tornata ad esibirsi a Marsala, a 12 anni di distanza dal suo ultimo concerto in città, e lo ha fatto in modo memorabile.
Il Teatro Impero gremito – un evento già dato sold out a fine estate – ha infatti accolto nel migliore dei modi la cantante romana che con il suo “Personale Tour”, dal titolo dell’ultimo lavoro discografico, ha fatto tappa in Sicilia toccando oltre alla città lilibetana, il 6 dicembre Catania (Teatro Metropolitan) e il 7 dicembre Barcellona Pozzo di Gotto (Teatro Mandanici).
Dando uno sguardo alla scaletta dei brani in programma possiamo dire che non ha affatto deluso le aspettative. Oltre ad alcuni dei brani contenuti in Personale, come il singolo “Imparare ad essere una donna”, scritto dall’artista insieme a Federica Abbate e Cheope, Fiorella Mannoia ha dedicato ampio spazio ai grandi successi che ne hanno segnato in modo indelebile la carriera diventando veri e propri ‘cavalli di battaglia’. Per citarne alcuni, “Che sia benedetta”, “Quello che le donne non dicono”, “Come si cambia”, “Il cielo d’Irlanda”, ma anche cover da De Gregori, Battiato, e la famosissima “Sally” di Vasco Rossi.

Un tour, quello di Fiorella Mannoia, che come si diceva è stato organizzato per promuovere il suo ultimo album, il diciottesimo in studio, per una carriera che si accinge a raggiungere i 50 anni di attività.
In questa sua ultima fatica, 13 brani di cui la bonus track “Creature” con Antonio Carluccio, la cantante ha voluto combinare l’amore per la musica con la passione per la fotografia. Ogni, canzone, ogni storia raccontata è infatti corredata da uno scatto che l’autrice ha realizzato durante i suoi viaggi in varie parti del mondo. Una “piccola personale”, come lei stessa l’ha definita, che grazie alla potenza delle immagini riesce a dare maggiore forza ai sentimenti espressi dalle canzoni.
Ecco di seguito quanto scrive sul suo sito internet, fiorellamannoia.it, e che qui riportiamo:
“Ho voluto abbinare a ogni brano di questo album uno scatto realizzato nel corso di viaggi, di incontri, di momenti imprevedibili. Perché le fotografie raccontano prima di tutto delle storie, esattamente come le canzoni.”
“Personale” è una modesta raccolta di storie raccontate attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica e di storie interpretate attraverso la musica, grazie quindi ai soggetti che ho ritratto negli scatti e grazie agli autori tutti, ai musicisti tutti e a chi mi ha affiancato nella realizzazione di questo progetto.”
Una vera e propria opera d’arte Personale che ancora di più rende omaggio e merito alla grandezza e al valore indiscusso della donna e dell’artista, impegnata in prima fila in molti progetti di solidarietà, in particolare per i bambini dell’Africa e del Brasile e dei paesi in guerra, e in altrettante battaglie per i diritti delle donne.